Hai immaginato la storia che vuoi raccontare, credi potrà abitare le pagine di un libro bellissimo, che avrà successo. Hai deciso che questo è l’anno giusto, che finalmente ti dedicherai alla scrittura e darai forma alle tue idee. Eppure ti stai chiedendo: da dove iniziare?
Definire il tuo progetto editoriale
Scrivere è difficile. Nessuna “guida in 5 step” ti trasformerà in uno scrittore da grandi numeri. Non bastano certo un computer (o, per i più nostalgici, carta e penna) e una finestra che dà sul mare per cominciare a far fluire le idee. Servono allenamento, un esercizio continuo di pensiero e fantasia e una frequentazione assidua di libri e parole.
Persino chi ha sempre scritto, magari per diletto o perché ha trovato in quest’arte pace, serenità o risposte, può avere difficoltà nel cominciare a strutturare il proprio libro – soprattutto se è il primo!
Per farlo, ti suggeriamo di iniziare a definire il tuo progetto editoriale: puoi scriverti qualche appunto, registrare la tua voce, disegnare la storia che hai in mente, schematizzare le relazioni tra i personaggi. Insomma, l’importante è riuscire a vedere quel che vuoi raccontare. Con una buona struttura preparatoria, il lavoro sarà facilitato!
Se il tuo progetto è ancora in stato embrionale ed è complesso persino inquadrarlo, inizia dai tre parametri fondamentali della comunicazione. Gli addetti ai lavori sanno che qualsiasi sia il formato o il genere di un testo, quest’ultimo è sempre una comunicazione, cioè un passaggio di informazioni da una persona che le scrive a una che le legge. Affinché tale comunicazione sia efficace, occorre chiarificare – appunto – i tre parametri fondamentali, cioè:
- Obiettivo
- Destinatario
- Contesto
Obiettivo
Perché stai scrivendo questo libro? Qual è lo scopo della tua impresa? Forse è una domanda da porsi in tante altre situazioni di vita, ma è importante soprattutto prima di cominciare a scrivere.
Usiamo un’analogia. Se il maratoneta conosce il suo traguardo, calibrerà l’intera prestazione correttamente, cercando di dosare le sue energie in modo equilibrato al percorso.
Allo stesso modo, definire in anticipo l’obiettivo comunicativo serve per finalizzare le informazioni, evitando di distrarsi o andare fuori tema.
Destinatario
Per chi stai scrivendo questo libro? A chi stai rivolgendo le tue parole? Sono conoscenti, clienti o sconosciuti? Quanti anni hanno, di che si occupano nella vita? Hanno interesse a leggere ciò che hai preparato per loro? Nel marketing si parla di target (cioè il pubblico di potenziali clienti), in letteratura di lettore ideale (cioè un profilo immaginato dall’autore come destinatario).
In ogni caso, immaginare il pubblico rende comunicatori migliori, perché si useranno automaticamente delle parole più comprensibili o si tratteranno temi più accattivanti.
Contesto
Dove circolerà il tuo libro? Tieni sempre in considerazione il circuito di diffusione del tuo manoscritto. Se stai scrivendo la storia della tua azienda e hai intenzione di vendere il libro ai tuoi clienti, abbi cura di presentarti al meglio. Se vuoi creare una raccolta di racconti per bambini da vendere alle ludoteche, assicurati che ciò che scrivi sia adeguato e opportuno.
Iniziare a scrivere (quel maledetto incipit!)
“L’inizio è la parte più difficile, poi tutto viene da sé”, dicono gli insegnanti. Per quanto diffusa sia questa convinzione, che per alcuni diventa la scusa perfetta per non iniziare mai, ci permettiamo di dissentire.
In primo luogo, perché il processo di scrittura – sia essa creativa, argomentativa o descrittiva – non è lineare, non si procede continuativamente da un punto A a un punto B: in altre parole, non c’è un vero “inizio”.
Piuttosto, la scrittura è ricorsiva, cioè torna più volte sugli stessi passaggi, per rivederli, cambiarli se non si incastrano correttamente al resto, migliorarli. Si può scegliere di cominciare un romanzo dal suo cuore centrale, procedendo a ritroso, per poi riscrivere tutto di nuovo.
Gli antichi lo chiamavano labor limae: un lavoro di limatura che fanno gli artisti (scrittori inclusi) per raffinare la bozza della propria opera.
In secondo luogo, purtroppo, scrivere un bell’incipit (o credere di averlo scritto bene) non basta per assicurarsi un percorso in discesa.
Per quanto complicate possano apparire queste premesse, in realtà vogliamo incoraggiarti: è molto probabile che le prime righe che scriverai dovranno essere cestinate o comunque riviste e migliorate.
Quindi parti da dove vuoi, perché da quelle prime battute non dipenderà il successo della tua opera! Il vero motivo per cui iniziare a scrivere l’incipit sembra invalicabile è un altro: il foglio bianco ti sfida, pare chiederti di riempirlo col meglio che gli puoi offrire e, così, ti coglie quasi sempre impreparato.
Ti consigliamo di guardare quel foglio in modo diverso: sii tu a sfidarlo, inizia a riempirlo con ciò che non vuoi dimenticare, con un ragionamento, o un pensiero che ti balena in testa in quel momento.
Ti aiuterà a superare l’horror vacui e a immergerti nel flusso di scrittura!
Seguire uno schema
Un altro trucco per iniziare a scrivere è seguire uno schema articolato in tre fasi:
- Pianificazione
- Scrittura
- Revisione
Pianificazione
In questa fase dovresti riuscire a raccogliere tutto il materiale che può servirti: idee, informazioni, dati, spunti di ogni genere. Una volta concluso questo passaggio, puoi procedere ordinando il tutto gerarchicamente: da’ ordine e criterio ai tuoi contenuti, puoi aiutarti con mappe, schemi, scalette. In questo modo saprai anche come organizzarli e in che sequenza farli comparire nel tuo manoscritto.
Scrittura
Questo è il momento più creativo. Il segreto è riuscire a immergersi nel flusso di scrittura, interrompendo qualsiasi altra attività e godendo di ogni guizzo d’ingegno che ti sorprenderà. È possibile che ti vengano più idee rispetto a quelle preventivate nella fase precedente: ottimo!
Tieni traccia di tutto e lasciati trasportare. Non occuparti ancora degli estetismi formali, avrai tempo di valutarli più tardi.
Revisione
La fase di revisione è la più complessa per i neofiti della scrittura. Il principio sembra semplice: riguardare il testo con attenzione, scovare gli errori e renderlo piacevole da leggere. Il problema è riuscire a farlo davvero!
Innanzi tutto, il testo può essere analizzato su più livelli; la linguistica e la semiotica ne suggeriscono cinque: morfologico, lessicale-sintattico, testuale, pragmatico, semiotico.
Per chi non è del mestiere, queste categorie sono piuttosto oscure e riuscire a vedere le problematicità del proprio manoscritto può essere complesso. Inoltre, il più grande limite alla buona riuscita di questa fase è spesso il cuore: capita di affezionarsi alle proprie idee tanto da non riuscire a giudicarle!
Senz’altro il lavoro di editing (cioè, appunto, di revisione profonda del testo) viviseziona le scelte linguistiche e narrative, e occorre essere disposti a vederle criticate, o persino capovolte!
Un occhio esterno e competente può rivelarsi una soluzione vincente. Gli editor sono professionisti che, di mestiere, correggono i manoscritti altrui, valutandone pregi e difetti e offrendo le proprie competenze per migliorare il risultato finale.
L’abilità dell’editor è migliorare la qualità del progetto senza intervenire sulla sua essenza, per non snaturarlo. Questo è l’obiettivo che si pone anche la redazione di ProgettoLibro, quando svolge il proprio servizio di editing per i clienti: leggere, riflettere e correggere il manoscritto nel rispetto delle intuizioni e dello stile del suo autore.
Conoscere i personaggi
Se non tutti i generi letterari richiedono uno sforzo di immaginazione paragonabile a quello di J.K. Rowling per la saga di Harry Potter, è pur vero che tutte le storie hanno dei protagonisti.
Siano questi reali, verosimili o fantastici devono comunque avere la tridimensionalità di esseri umani, altrimenti il lettore non empatizzerà con loro, né s’immergerà nel racconto.
Se sei uno scrittore alle prime armi, potresti compiere l’errore di sorvolare sulle descrizioni dei personaggi, dedicando maggiore attenzione allo sviluppo della trama.
Onde evitare queste mancanze, prova a conoscere i tuoi personaggi, a incontrarli ancor prima di scrivere il paragrafo in cui – tanto per dire – Sofia incrocia Paolo. Per esempio, crea una scheda per ciascuno: disegna un ritratto, descrivine il carattere, un motto di vita, il profilo psicologico.
Segna anche le reti di relazioni che ha con gli altri protagonisti del racconto, così da non commettere errori ineleganti!
Insomma, da’ spazio alle persone che vivono nel tuo libro perché sono il mezzo con cui potrai connetterti alle menti e ai cuori dei tuoi lettori, altrimenti la tua storia sarebbe solo l’inanellamento di eventi poco interessanti e memorabili.
Strutturare anticipatamente il tuo progetto editoriale, avere chiare le fasi di scrittura e riscrittura che hai davanti e conoscere i personaggi di cui dovrai raccontare le vite sono i primi passi da fare per iniziare a scrivere il tuo libro. Se l’articolo ti è stato utile, facci sapere com’è andata con il tuo nuovo progetto attraverso i nostri canali social! Ci trovi su Instagram e Facebook.